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Articolo del Corriere della sera del 6 Febbraio 2016 di Andrea Senesi

PRIMARIE A MILANO

Milano, 6 febbraio 2016 – 23:22

«Che polemica strana. Finalmente le nuove generazioni si sono date una svegliata e hanno capito che la politica riguarda anche loro. E allora abbiamo convinto molti a partecipare. Mi sembra positivo, non capisco questo casino». Francesco Wu, 34 anni, è un «ingegnere prestato alla ristorazione». È il fondatore dell’Unione degli imprenditori Italia-Cina ed è appunto il volto giovane di una comunità che a Milano ha radici da un secolo.
È stata la prima volta però che la vostra comunità ha partecipato a una primaria. E la sensazione ai seggi è che eravate tutti per Sala.

«Noi abbiamo incontrato Beppe Sala in un circolo del Pd domenica scorsa. Tutto alla luce del sole. Lui ci ha parlato per una decina di minuti e ci ha fatto un discorso molto semplice. “Una parte della città non vi vuole bene”, ci ha detto. “Io m’impegnerò a stemperare i toni”».

Nessuna promessa, nessun impegno?

«Niente di niente. Ma a noi ha fatto comunque una buona impressione. Ci ha detto di essere come noi figlio di piccoli imprenditori e di credere nel valore del lavoro. E poi lui è un volto conosciuto per il suo lavoro in Expo».

Avete scritto su un vostro sito che Sala si sarebbe rifiutato di incontrare il comitato di residenti italiani che da anni chiedono regole più severe per le vostre attività commerciali.

«Lui non ci ha detto niente in proposito. Sappiamo solo che il suo incontro con l’associazione Vivisarpi è saltato».

E gli altri candidati non hanno provato a contattarvi?

«Con Majorino non c’è mai stato dialogo perché vorrebbe trasferire le nostre attività in altre zone. Abbiamo incontrato Iannetta che ci ha parlato di sport, mentre la Balzani non l’abbiamo sentita».

Quante persone sono andate a votare, della vostra comunità?

«In città ci sono 25 mila residenti di origine cinese, ma non ho idea di quanti vadano davvero ai seggi. Molti di noi sono già andati a votare perché domani (oggi, ndr) è prevista pioggia e per noi sarà l’ultimo dell’anno, un giorno quasi di festa. Abbiamo fatto un po’ di passaparola ma di certo non facciamo il lavaggio del cervello a nessuno. E so che qualcuno, qualche giovane e qualche donna, ha votato o voterà per la Balzani».

UNIIC