Come una cena tra amici può scombussolarti la vita, è successo a me quando a Dicembre dell’anno scorso due miei amici milanesi di origine cinese sono venuti a trovarmi al mio ristorante a Legnano, raccontandoci del più e del meno è saltata fuori l’idea di fare un’associazione assieme. Sapete, sotto Natale si dicono tante cose con leggerezza, un po’ scherzando, un po’ credendoci. Infatti, mi richiamano a Gennaio per organizzare una cena a Milano con tutti i nostri amici imprenditori che potevano essere interessati come noi a fondare un’associazione. Eravamo una ventina.
Mi ha scombussolato la vita perché sono diventato il presidente di questa associazione che si chiama UNIIC
Sicuramente è un progetto che mi dà soddisfazione ma anche tanto impegno e, a volte, procura anche incazzature. A pochi mesi dalla fondazione è composta da quasi trecento soci. L’acronimo UNIIC, che vuol dire Unione Imprenditori Italia Cina, potrebbe sembrare un po’ da megalomani, in realtà l’idea è saltata fuori per esigenza di dominio libero su Internet, però qualcosa di unico lo abbiamo. Siamo l’unica associazione di giovani imprenditori sino italiani che vuole rilanciare l’immagine dell’imprenditore cinese di seconda generazione che ormai apre attività con standard italiani e che cerca di integrare l’imprenditoria italo cinese a quella nazionale. Inoltre, si impegna a essere ponte tra le istituzioni italiane e la comunità cinese.
UNIIC nasce dalla constatazione di essere spesso ingiustamente sotto attacco dei media locali e nazionali che cavalcano lo stereotipo dell’imprenditore cinese e straniero che non rispetta le regole quando invece la realtà sta cambiando velocemente. Nasce dalla consapevolezza di essere uguale agli altri con tutte le difficoltà che si riscontrano facendo impresa in Italia, dove si paga una energia superiore del 30% rispetto ai Paesi confinati e concorrenti, dove esiste una burocrazia inefficiente, uno stato asfissiante che dà poco e che vuole tanto.
In Italia non basta avere la cittadinanza italiana, non basta sapere l’italiano meglio di tanti tuoi coetanei italiani per essere considerato italiano
Ed è per questo che si è costituita questa associazione di promozione sociale che cerchi di contribuire a cambiare questa mentalità e quindi anche l’immagine dell’imprenditoria cinese facendo capire che spesso è già integrata a quella nazionale. Questo avviene soprattutto con gli imprenditori di seconda generazione. Non tutti saranno d’accordo con me, ma penso che noi nuovi italiani bilanciamo in parte quel dinamismo socio-economico-culturale che l’Italia ha perduto in questi ultimi decenni. Crescendo qui, respirando l’aria italiana siamo anche più creativi dei nostri ormai ex connazionali.
In Italia viviamo e abbiamo le nostre attività, è qui che vogliamo stare e lottare affinché le cose migliorino nonostante le difficoltà che troviamo come tutti.